In giovane età il buon mark zuckergerg, in quel di Harvard, spremette le meningi per creare il social network che avrebbe in pochissimo tempo rivoluzionato la storia, ma gli sfuggì, dal suo algoritmo di creazione l'utente medio LAGHITANO. O meglio avrebbe dovuto dare la giusta considerazione all'evoluzione/involuzione dell'uso di Facebook nel nostro paesello dopo il 5 giugno dello scorso anno. Sì, perché prima dell'ultima consultazione elettorale l'utente medio LAGHITANO era solito usare FB con semplicità e spensieratezza: il pranzo della domenica da mostrare agli amici, serate in compagnia da immortalare con qualche foto, qualche scorcio del paese, qualche discussione su politica o sport, qualche polemica fine a se stessa ma sempre tranquilla e breve. Invece nel periodo post elettorale (periodo che purtroppo si trascina ancora) il livore, la rabbia o la gioia che non si è saputa manifestare in modo consono nei bar o nelle piazze, ha reso il FB del nostro paesino un luogo di polemica astiosa e brutale, di parole dette in malo modo, di messaggi sibillini e acidi, di attacchi personali e diretti. Si è cambiato il concetto di social, creando un mondo virtuale di rivincita e vendetta. Si è visto di tutto; da chi ha pensato bene di fare pubblicità con foto di discutibile gusto ai paesi vicini, a chi ha creato siti ad hoc per critica e polemica, a chi metteva "mi piace", a prescindere, a foto dei propri amici politici mentre ignorava le altre dei cosiddetti avversari, pur sapendo chi, quando e come avesse messo il "mi piace"o la condivisione, a chi ha pubblicato più prugne che foto personali, a chi ha messo foto del paese per pubblicizzare la propria macchina fotografica e così via, tutto cio' per citarne solo alcuni. Insomma, il contenitore che dovrebbe sicuramente accendere dibattiti e discussioni oltre che condividere gioiosamente le proprie esperienze di vita, è diventato un vero e proprio ring in cui le "h" e gli accenti sono diventati un optional e dove il rispetto è diventato un strumento non considerato nella normale dialettica. L'utente medio LAGHITANO naturalmente non è tutto così, anzi ci sono casi di persone libere e forti sia nella vita reale che in quella virtuale, che prendono spunto da ciò che succede nel nostro piccolo paesello e nel mondo per manifestare ciò che pensano e ciò che sognano per se e per gli altri. C'è chi continua a ridere e scherzare su questo social, chi continua a discutere con tatto e serenità, ma ahinoi, ancora c'è una parte della nostra piccola comunità che apre la propria bacheca con invidia e pregiudizio, perdendo cosi il concetto stesso del passatempo FB e negando a se stesso la possibilità di confrontarsi con gli altri nel merito, di condividere ciò che si vive con gioia, di fotografare la propria esistenza per farne partecipi gli altri. Caro utente medio LAGHITANO, la strada è ripida e molto lunga ancora, ma gran parte di noi vuole usare il social per quello che è, un luogo tranquillo e giocoso su cui divertirsi e, perché no, informarsi. Cresciamo insieme, se vediamo una bella foto condividiamola a prescindere se il fotografo in questione ha votato questo o quello, se chi amministra fa bene appoggiamolo anche mediatica mente, e se sbaglia critichiamolo, spronandolo, con acume e rispetto. Facebook è un mezzo potentissimo e l'utente medio LAGHITANO potrebbe e dovrebbe usarlo per aiutare se stesso ed il proprio paese con cuore e cervello, solo così, liberandoci dai fantasmi delle nostre menti, potremmo, anche sui social essere un paese unito e coeso.

redazione