Una lapide in pietra nera, apposta all’ingresso, fa risalire la consacrazione dell’edificio al 5 ottobre 1557. La facciata ha il corpo avanzato rispetto alle ali ribassate, edificate una a fine del 1600 e l’altra nella prima metà dell’Ottocento. Il portale in pietra di gusto gotico ha il timpano a lunetta, su cui sono raffigurate la mitria e una pergamena. In alto una finta bifora. Ai lati gli ingressi secondari, recentemente restaurati,sovrastati da finestre. Il campanile incorporato termina in una guglia dai colori alternati (bianco e marrone). L’impianto è di tipo basicale a tre navate. Sul soffitto si notano una serie di dipinti che raffigurano scene di vita sacra, al centro San Nicola di Bari tra gli angeli che protegge il paese. Sull’altare, decorato a stucchi , vi è il tabernacolo settecentesco sormontato da un imponente crocifisso ligneo. Vicino all’ingresso si può ammirare un fonte battesimale del 1601, dono del presbitero genovese Giovanni Andrea Ceva, rettore dell’epoca.
Il 6 dicembre festività di San Nicola di Bari, festa patronale, è usanza che i bambini vadano in giro per le vie del paese a chiedere i "Panicialli". Caramelle o dolcini e negli ultimi anni soprattutto monete. "Santu Nicova di cucchiatialli mi haciti i panicialli e si un mi vuliti hare, Santu Nicova ve vo vrusciare!"
- Tradizione Popolarefoto 1: Interno navata centrale; foto 2 altare laterale navata sinistra; foto 3: panorama dal campanile