Il 23 giugno scorso, nella chiesa parrocchiale di Lago,dove in mattinata era stata allestita la camera ardente,si sono svolti i solenni funerali del cavaliere Salvatore Muto,una figura carismatica e la memoria storica del paese,scomparso alla veneranda età di circa 97 anni.Sulla sua bara è stata deposta la storica bandiera italiana,trasportata da un manipolo di soldati laghitani,provenienti dal fronte della Prima Guerra Mondiale,e custodita come un prezioso cimelio.Per i suoi notevoli impegni sociali,in particolare a favore degli emigrati (che accompagnava fin sui famosi bastimenti), rivestì diverse cariche, fra le principali, quelle di Presidente dell'Associazione Reduci e Combattenti, di Presidente Onorario dell'Associazione Laghitani nel Mondo, e del Club di Toronto. Per i suoi riconosciuti meriti militari durante la seconda Guerra Mondiale,fu pluridecorato, conquistando una croce di guerra sul campo, ed una medaglia di bronzo, per un suo gesto eroico, prevenendo lo scoppio di una polveriera in Cirenaica (attuale Libia). Fra le più alte onorificenze, fu insignito di quella di Cavaliere della Repubblica, dal Presidente del tempo, Giorgio Napolitano. Ma la sua immagine educativa e morale rimane legata ai valori di "pace e solidarietà", che, in ogni ricorrente festa delle Forze Armate, con intense emozioni trasfondeva nell'animo degli alunni e docenti della scuola primaria e secondaria. Con la partecipazione delle autorità politiche, civili, militari, dei parenti, e dell'intera comunità, il rito funebre è stato officiato dal caro amico don Giancarlo Gatto, e dal parroco don Alfonso Patrone, che nell'omelia lo ha ricordato "come un grande benefattore, dotato di un generoso spirito di volontariato, e sempre disponibile con tutti".
Aldfo Ciardullo