Ha al suo attivo anche tre commedie inedite scritte negli anni novanta: “L’umbra” e “Mamma Tiresa” di tre atti ciascuna in vernacolo ed “Atto unico con la morte” in lingua Italiana-

Antonio Scanga nasce a Lago, in un vicoletto della attuale via Scaramelli, il trentuno agosto del 1961 -Figlio di una modesta famiglia, il padre Francesco, all’epoca emigrato prima in Venezuela e poi in Germania e rimpatriato nel 1966, era un fabbro ferraio, la madre, Chiara, prematuramente scomparsa nel 1978, era una casalinga. Fin da bambino ha sempre dimostrato una spiccata simpatia per la poesia in genere,leggendo e rileggendo,sui libri di scuola gli scritti del Pascoli, del Leopardi e del Carducci, ma anche del Gozzano,del Palazzeschi e del Pezzani,che influenzeranno da lì a venire la formazione poetica del giovane Laghitano. Incomincia infatti ad articolare i suoi primi versi e le sue prime rime sui banchi delle elementari e delle medie. L’amore per il paese natìo e le sue tradizioni e la passione per il proprio dialetto, saranno le fondamenta della sua propensione al vernacolo, per la poesia e la strina in particolare.

Comincia già dal 1977 a vincere una serie di prestigiosi premi ed avere riconoscimenti in campo regionale

Nel 1977 a soli sedici anni, vince il suo primo concorso letterario città di Lago, istituito dall’allora circolo culturale “B. Telesio”- Nel 1978 vince il secondo- Nel 1979 vince il terzo Nel 1980 si classifica terzo- In quello stesso anno ha una segnalazione di merito al premio letterario città di Rende- Nel 1981 ottiene una menzione d’onore con medaglia d’argento al premio letterario “San Pietro in Amantea”- Nel 1983 La scuola media statale di Cleto organizza il “Natale con l’altra lingua”: una rassegna di poesia dialettale con poeti contemporanei calabresi-Antonio Scanga è fra i premiati assieme agli altri illustri colleghi Francesco Besaldo e Giacomino Launi di Amantea, Attilio Romano di Paola ecc. Nel 1984 si classifica terzo al “premio di poesia dialettale” di Figline Vegliaturo- Nel 1985 è nuovamente terzo al premio nazionale di poesia e prosa città di Mangone- Nel 1986 vince l’edizione di quell’anno del “premio di poesia dialettale” di Figline Vegliaturo- Nel 1993 l’Associazione culturale “Protagora” di Palmi indice il premio regionale di poesia dialettale, Antonio Scanga è medaglia d’oro- Fra un premio letterario e l’altro, il nostro, coltiva anche una grandissima passione per la fotografia,che lo porteranno ad immortalare sui suoi scatti,vicoli,paesaggi,personaggi ed artigiani del borgo natìo e, nel 1991 vince anche il concorso fotografico indetto dalla amministrazione Comunale pro-tempore ed avente per tema “Lago nei suoi aspetti culturali paesaggistici e di vita sociale”.

La sua prima Strina è datata 1973 quando scrive a quattro mani con l’amico e consigliere MassimoDe Pascale “ ‘A strina di Marrùacchi”-

Antonio scanga, è sicuramente il più prolifico "Strinaru", secondo i dati da lui stesso fornitici ne ha scritte a tutt’oggi circa centoquaranta… Nel 1978 è fra gli organizzatori assieme a De Luca Vittorio della “Strina Popolare” tenutasi nei locali dell’allora cinema”Lauriz” Antonio vince il premio speciale- Nel 1979 partecipa al suo primo festival della strina, (il terzo per la cronologia) organizzato nel salone parrocchiale,si classifica al quarto posto- Sospeso per motivi tecnici il festival della strina ritornerà nel 1985 nell’attuale cine-teatro di Lago. Antonio Scanga vince quella edizione assieme a Graziella Perrone con la strina “’A zicca e llu piducchju”- Nel 1986 è terzo con “Patiarnu avanti e Dipignanu appriassu”, cantata con Giovanni Caruso- Nel 1987 è nuovamente terzo con Graziella Perrone con la strina “‘A zicca e llu piducchju sempre n’guerra” Nel 1988 il festival viene nuovamente sospeso- Nel 1989 vince con la strina “Bar Sorrenti e lli clienti…” cantata con giovanni Caruso e Luigi Mazzotta- Nel 1990 vince con la strina “Garibaldi allu cumune” cantata con Giovanni Caruso ed Aurelio Canonaco- Sua anche la strina seconda classificata “’’A tassa” cantata da Roberto Piluso- Vince anche il premio della critica di quello stesso anno con la strina “quandu cc’era lla behàna” Nel 1991 vince come autore della “Strina di capilli” cantata dai fratelli Franco e Roberto Piluso- Sospeso nuovamente, il festival ritornerà nel 2004- Antonio partecipò fuori concorso con due strine, ma, nel contempo, scrisse la strina con cui Mario Sacco vinse quella edizione-“ a strina e guannu” Nel 2005 non partecipò per la morte del padre- Nel 2006 ritornò alla grande con gli amici di sempre Aurelio Canonaco e Giovanni Caruso vincendo quella edizione -si aggiudicò anche il premio della critica con la strina “Cc’è vùa curaggiu- Nel 2007 vinse come autore della strina “bon Natale” che affidò alla voce di Domenico Porco di Domanico- Nel 2008 vinse come autore della strina “ ‘U mianzu strinaru” cantata dal piccolo Patrick Piluso- Si classificò contemporaneamente terzo con la strina “ ’U cummiantu e San Vittoriu” cantata con Giovanni Caruso ed Aurelio Canonaco- Nel 2009 fa il tris: vinse come autore della strina “N’angiulillu ‘Ndiavuvàtu cantata dal piccolo Patrick Piluso ed è anche l’autore delle strine seconda e terza classificata, “E’chissa a vita” cantata da Domenico ed Ilenia Porco, e “strinata nova” cantata da Romolo Pasini e Franco e Roberto piluso- Nel 2010 non partecipò a quella edizione- Nel 2011 vince come autore della strina “Ponticellaria” cantata da Ivan Mazzotta,sue sono anche le strine2° classificata ex aequo “ l’amici da strina” cantata da Roberto Piluso e Corrado martillotto ed “’A patente” Terza classificata cantata dallo stesso e da Giovanni Caruso- Nel 2012 vince con la strina “‘U penzionatu” cantata con Aurelio Canonaco- Nel 2013 vince come autore della strina “Pieromania” cantata da Piero Marano ed è anche secondo con la Strina “ Cchi cc’ia de nuavu” cantata dallo stesso e da Aurelio Canonaco e Giovanni Caruso- vince anche il premio della critica ex aequo quale autore della strina “ndò su’ lli santi” cantata da Fiore cicero- Dalla sua metodica passione che lo ha portato a raccogliere e catalogare tutte le strine dei vari festival, e antecedenti alle manifestazioni, è stato editato nel 2006 dall'UNICAL di Rende, il volume: "Le strine atipiche di Lago" curato dal professor Ottavio Cavalcanti, con contributi di Vincenzo La Vena e John Trumper.

La strina di Lago, che noi semplicisticamente definiamo “tradizione” si può parallelamente definire una pagina di poesia dialettale locale, i cui autori sono degli inconsapevoli “poeti del focolare”

- Redazione